Sentimenti

Noi siamo ciò su cui manteniamo il silenzio 

 La massima è tratta da Le braci, il romanzo dello scrittore ungherese Sándor Márai.




Scrivere di te

Scrivere di te è come inseguire il vento. Ogni parola sembra avvicinarsi, ma poi sfugge, trasformandosi in qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo previsto. È un viaggio dentro frammenti di tempo e spazio, dove il tuo sorriso diventa un ricordo che risplende e i tuoi silenzi un enigma che non smette di parlare.
Scrivere di te non è mai lineare: è una danza tra ciò che sei e ciò che lasci intravedere, tra la tua realtà e il riflesso che porti dentro di me. Ogni frase tenta di catturare l'essenza, ma scopro che l'essenza non si lascia afferrare. Sei un'alchimia di luce e ombra, un mistero che vale la pena raccontare, anche se so che non potrò mai svelarlo del tutto.
Scrivere di te è, in fondo, scrivere di me. Perché ogni descrizione che traccio, ogni parola che scelgo, parla di come ti vedo, di come ti sento. È il modo in cui il tuo mondo e il mio si intrecciano, creando una storia che esiste solo nelle pieghe di questa pagina.







Nebbia (poesia)

"Nebbia" è un'opera poetica di Giovanni Pascoli, inclusa nella celebre collezione "Canti di Castelvecchio", pubblicata per la prima volta nel 1899.


Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli
d'aeree frane!

Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valeriane.

Nascondi le cose lontane:
le cose che son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane

che vogliono ch'ami e che vada!

Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane

Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.[

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Cara Zia

Cara Zia,

la tua presenza è stata un faro di dolcezza e di saggezza nella nostra famiglia. Anche se vivevi sola, la tua casa era sempre piena di calore e di storie. Ti piaceva guardare la TV, e ogni programma sembrava diventare un'avventura speciale quando lo raccontavi. Attraverso lo schermo, esploravi mondi lontani e forse rivivevi ricordi, rendendo ogni serata un momento magico.

Il tuo sorriso  e la tua compagnia rimarranno sempre impressi nel mio cuore. La tua capacità di trovare gioia nelle piccole cose, come un buon film o una serie televisiva, mi ha insegnato l'importanza di apprezzare i semplici piaceri della vita. Nella mia vita sei stata una presenza silenziosa, da piccola non ti conoscevo ma tu conoscevi me e sicuramente tre le tante cose che ho avuto ci sei stata anche tu. Mi  manchi tanto, ma so che ogni volta che guarderò la TV, specie la serie che seguivi .. tu sarai lì con me.

Con tutto il mio affetto


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la dedica

A Leone Werth.

Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»

Fernando Botero

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Di Roel Wijnants - Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia

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Gato (Fernando Botero). CamilleHardy.