domenica 23 giugno 2024

Robert Frost

 Due strade divergevano in un bosco giallo
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei. Poi presi l’altra, perché era altrettanto bella,
Robert Frost nel 1941


e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata,
sebbene il passaggio le avesse rese quasi simili. Ed entrambe quella mattina erano lì uguali,
con foglie che nessun passo aveva annerito. Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un’altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro. Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io –
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.

Mary Shelley

 Mary Shelley, nata Mary Wollstonecraft Godwin (1797-1851), è stata una scrittrice inglese, celebre per il suo romanzo "Frankenstein; or, The Modern Prometheus" pubblicato nel 1818. Figlia della filosofa femminista Mary Wollstonecraft e del filosofo politico William Godwin, Mary crebbe in un ambiente intellettuale stimolante. A soli 16 anni, iniziò una relazione con il poeta Percy Bysshe Shelley, con cui fuggì in Europa. La coppia affrontò molte difficoltà personali, tra cui la perdita di diversi figli. Durante un soggiorno a Ginevra con il marito e altri amici, tra cui Lord Byron, nacque l'idea di "Frankenstein". Il romanzo, che racconta la storia di uno scienziato che dà vita a una creatura con tragiche conseguenze, è considerato uno dei primi esempi di fantascienza e ha avuto un'influenza duratura sulla cultura popolare. Mary Shelley scrisse anche altri romanzi, racconti brevi e opere non narrative, ma nessuno raggiunse la fama di "Frankenstein". Dopo la morte del marito nel 1822, Mary dedicò gran parte della sua vita alla cura dell'eredità letteraria di Percy Shelley, promuovendo la pubblicazione delle sue opere. Morì a Londra nel 1851 a causa di un tumore cerebrale.



mercoledì 12 giugno 2024

Maria Perego e Topo gigio

 Maria Perego è stata una famosa marionettista e creatrice italiana, conosciuta principalmente per aver dato vita a Topo Gigio, uno dei personaggi più amati nel mondo dell'intrattenimento per bambini.

Nata il 8 dicembre 1923 a Milano, Perego iniziò la sua carriera lavorando in teatro e sviluppando una passione per le marionette e le tecniche di animazione. Nel 1959, creò Topo Gigio, un topolino antropomorfo con un carattere dolce e gentile che divenne rapidamente popolare grazie alle sue apparizioni in televisione. Topo Gigio debuttò in Italia nel programma televisivo "Canzonissima" e la sua popolarità crebbe esponenzialmente, portando il personaggio ad apparire in vari spettacoli televisivi internazionali, tra cui il famoso "The Ed Sullivan Show" negli Stati Uniti. Il successo di Topo Gigio si basava sulla combinazione di marionettistica avanzata e la voce caratteristica del personaggio, che gli conferiva un'anima affettuosa e simpatica. Maria Perego continuò a lavorare con Topo Gigio per tutta la sua vita, sviluppando nuovi spettacoli, storie e persino film. Il personaggio è diventato un'icona culturale, conosciuto e amato da diverse generazioni di bambini e adulti. Perego è morta il 7 novembre 2019, lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'intrattenimento per bambini e un personaggio che continua a vivere nei cuori di molti. La sua capacità di creare un personaggio così affascinante e duraturo è testimonianza del suo talento e della sua dedizione all'arte della marionettistica.

Maria Perego con il marito Federico Caldura (al centro) e Guido Stagnaro , con Topo Gigio  e Rosy, in una foto pubblicata nel febbraio 1962


Peppino Mazzullo nel 1961 con Topo Gigio

martedì 11 giugno 2024

Canzone "La Locomotiva " di Francesco Guccini

 "La Locomotiva" è una canzone di Francesco Guccini, pubblicata nel 1972 nell'album "Radici". È uno dei brani più celebri e iconici del cantautore italiano, noto per la sua forte connotazione politica e sociale. Racconta la storia di un fuochista ferroviario anarchico di fine Ottocento, la cui disperazione per l'ingiustizia sociale lo porta a compiere un gesto estremo. Il protagonista, di nome Pietro Rigosi, decide di dirottare una locomotiva e lanciarla a tutta velocità contro un treno di lusso, simbolo delle ingiustizie e delle disuguaglianze sociali del tempo. Il suo obiettivo non è causare vittime, ma lanciare un grido di ribellione contro un sistema oppressivo.Il brano è caratterizzato da un crescendo musicale e narrativo che culmina in un finale drammatico. La storia di Rigosi è narrata con un linguaggio evocativo e poetico, riflettendo le tematiche di lotta e sacrificio per un ideale di giustizia.

"La Locomotiva" è diventata un inno per molti movimenti di protesta e continua a essere un esempio potente di come la musica possa veicolare messaggi di cambiamento sociale e politico.




Francesco Guccini un'esibizione del 1972

mercoledì 5 giugno 2024

Luigi Pirandello

 C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.



Giacomo Leopardi

 


 Sono così stordito del niente che mi circonda

Fiorita di Marzo


Fiorita di marzo
(Ada Negri)
La fioritura vostra è troppo breve,
o rosei peschi, o gracili albicocchi
nudi sotto i bei petali di neve.
Troppo rapido è il passo con cui tocchi
il suolo; e al tuo passar l’erba germoglia,
o Primavera, o gioia de’ miei occhi.
Mentre io contemplo, ferma sulla soglia
dell’orto, il pio miracolo dei fiori,
sbocciati sulle rame senza foglia,
essi, ne’ loro tenui colori,
tremano già del vento alla carezza,
volan per l’aria densa di languori;
e se ne va così la tua bellezza,
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di marzo, o Giovinezza…



Anonimo, Avevo un Principe Azzurr

Avevo un principe azzurro…

~E com’era?
Era l’uomo più bello del mondo.
~E ti voleva bene?
Sì, mi amava dal primo giorno che sono nata.
~Non ti credo.
È verò, lui amava me e io lui.
~Davvero? Come si chiamava?
Aveva un nome, ma io lo chiamavo… papà.

sabato 1 giugno 2024

Anton Čechov

 "Non dirmi che la luna sta brillando; mostrami il bagliore di luce sul vetro rotto." - Anton Čechov




giovedì 23 maggio 2024

Cara zia

 


Cara Zia,

la tua presenza è stata un faro di dolcezza e di saggezza nella nostra famiglia. Anche se vivevi sola, la tua casa era sempre piena di calore e di storie. Ti piaceva guardare la TV, e ogni programma sembrava diventare un'avventura speciale quando lo raccontavi. Attraverso lo schermo, esploravi mondi lontani e forse rivivevi ricordi, rendendo ogni serata un momento magico.

Il tuo sorriso  e la tua compagnia rimarranno sempre impressi nel mio cuore. La tua capacità di trovare gioia nelle piccole cose, come un buon film o una serie televisiva, mi ha insegnato l'importanza di apprezzare i semplici piaceri della vita. Nella mia vita sei stata una presenza silenziosa, da piccola non ti conoscevo ma tu conoscevi me e sicuramente tre le tante cose che ho avuto ci sei stata anche tu. Mi  manchi tanto, ma so che ogni volta che guarderò la TV, specie la serie che seguivi .. tu sarai lì con me.

Con tutto il mio affetto

Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina, protagonista de La strada nei panni di Gelsomina

Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina, protagonista de La strada nei panni di Gelsomina
Il film, ricco di poesia, racconta il tenero ma anche turbolento rapporto fra Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, e Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, due strampalati artisti di strada che percorrono l'Italia dell'immediato dopoguerra.

Paola Ojetti

Paola Ojetti
è soprattutto ricordata per la sua attività di traduttrice, iniziata sin da giovanissima con versioni dal francese e dall'inglese di dialoghi di film. Negli anni '30,

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Di ignoto - Radiocorriere ,p.d.

Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di Antoine de Saint-Exupéry

la dedica

A Leone Werth.

Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»

Fernando Botero

Fernando Botero
Di Roel Wijnants - Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia

Gato_(Fernando Botero)

Gato (Fernando Botero). CamilleHardy.