Deh qual mi scorre, oh Dio! di vena in vena
Freddo timore, allorch’io penso al giorno
Giorno per me, sol di vergogna e scorno,
In cui il Giusto fia sicuro appena.
5Talchè mia mente di quel dì ripiena
L’alme più elette sbigottite intorno
Vede al Giudice irato, e il fier soggiorno
Cercar d’atroce non dovuta pena.
Sol per celarsi a lui, ch’all’ira è volto.
10Misera e vede ancor gli Angeli suoi
Coll’ali per timor coprirsi il volto.
Se tanto temeran gli sdegni tuoi
Quelli, che in Cielo hai già, Signore, accolto,
Che fia quel giorno, ahimè! che fia di noi?
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giovedì 12 settembre 2019
L'alba -Giovanni Pascoli
L’ALBA

aprì le imposte, piccola e lontana
3dal cielo la garrì la cappellaccia.
Dalla Pieve a’ Cipressi la campana
sonava l’alba: in alto, sul Mongiglio
6erano bianchi bioccoli di lana.
Raspava una gallina sopra il ciglio
d’un fosso. Po s’alzò, scosse la brina,
9scodinzolando, con uno sbadiglio.
Ed al frizzar dell’aria mattutina,
nel comun letto si svegliò Viola,
12all’improvviso, e mormorò: “Rosina!
Rosina!„ E già taceva la chiesuola
lasciando udire un canto di fringuello,
15e, per i campi ombrati di viola,
lo squillar de’ pennati sul marrello.
ii
E Rosa in tanto, al davanzale, i semi
coglieva d’una spiga d’amorino,
19e mondava dal secco i crisantemi.
Si sfumò d’oro un bioccolo argentino:
oh! una mandra, tutta oro, tranquilla
22pasceva in alto in mezzo al cilestrino.
Corsero come guizzi di pupilla;
tutto via via razzava: un fil di paglia
25nel concio nero, un ciottolo, una stilla.
Ma il sole entrava come in una maglia
sottil di nubi d’un color d’opale,
28e traspariva dalla nuvolaglia.
Rosa si ravviava al davanzale:
or luce, or ombra si sentìa sul viso;
31chè il sol montando per il cielo a scale
appariva e spariva all’improvviso.
coglieva d’una spiga d’amorino,
19e mondava dal secco i crisantemi.
Si sfumò d’oro un bioccolo argentino:
oh! una mandra, tutta oro, tranquilla
22pasceva in alto in mezzo al cilestrino.
Corsero come guizzi di pupilla;
tutto via via razzava: un fil di paglia
25nel concio nero, un ciottolo, una stilla.
Ma il sole entrava come in una maglia
sottil di nubi d’un color d’opale,
28e traspariva dalla nuvolaglia.
Rosa si ravviava al davanzale:
or luce, or ombra si sentìa sul viso;
31chè il sol montando per il cielo a scale
appariva e spariva all’improvviso.
iii
Appariva e spariva; e venìa meno
la terra all’occhio, e poi, come in un fiato,
35tutto balzava su verso il sereno.
la terra all’occhio, e poi, come in un fiato,
35tutto balzava su verso il sereno.
A monte, a mare, ella guardò; guardato
ch’ebbe, ella disse (udiva sui marrelli
38a quando a quando battere il pennato):
“Aria a scalelli, acqua a pozzatelli„
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Il film, ricco di poesia, racconta il tenero ma anche turbolento rapporto fra Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, e Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, due strampalati artisti di strada che percorrono l'Italia dell'immediato dopoguerra.
Paola Ojetti

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Primo Applauso trasmissione televisiva del 1956

Di ignoto - Radiocorriere ,p.d.
Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di Antoine de Saint-Exupéry
la dedica
Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»
Fernando Botero

Di Roel Wijnants - Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia
Grazia Deledda "La Primavera"
L'inverno aveva rinfrescato anche il colore delle rocce. Dai monti scendevano, vene d'argento, mille rivoletti silenziosi, scintillanti tra il verde vivido dell'erba. Il torrente sussultava in fondo alla valle tra i peschi e i mandorli fioriti, e tutto era puro, giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo. Grazia Deledda