da Poemi Conviviali 1904
Si svegliava sui monti.
Erano pochi pastori che vegliavano sui monti di Giuda.
Quasi spenti erano i fuochi.
Altri alle tombe mute, altri alle fonti garrule, presso.
Il plenilunio bianco battea dai cieli sopra le lor fronti.
Ognun guardava ai cieli, come stanco, stanco nel cuore;
ognuno avea il dolce uguale ruminar del branco.
Sostava sino all’alba del mattino il cuor del gregge, sazio dei mentastri;
ma il cuore de’ pastori era in cammino sempre;
ch’erano erranti come gli astri, esisteva la risacca irta di peli al collo,
e tra i ginocchi i lor vincastri,
e cinti i lombi, e nella mano steli d’issopo.
E alcuno, come è lor costume, cantava, fiso, come stanco, ai cieli.
E il canto, sotto i cieli arsi dal lume,
a piè dell’universo, era sommesso,
era non più che un pigolio d’implume caduto,
sotto il suo grande cipresso.
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