Nel cuore del Novecento italiano, tra le eleganti vie di Torino, visse un uomo che sfidò i confini della percezione umana: Gustavo Adolfo Rol (1903–1994), sensitivo, artista, poliglotta e maestro spirituale. La sua figura continua a dividere: per alcuni fu un mistificatore, per altri un ponte vivente tra materia e spirito.
Un’anima poliedrica
Rol non fu solo un uomo di “possibilità”, come lui stesso definiva i suoi poteri. Laureato in Giurisprudenza, Economia e Biologia medica, fu anche pittore, musicista e antiquario. La sua vita si intrecciò con quella di artisti, scienziati e politici, ma anche con persone comuni, a cui offriva gratuitamente dimostrazioni dei suoi fenomeni: chiaroveggenza, telepatia, bilocazione, diagnosi spirituale, viaggi nel tempo.
La legge tremenda
Nel 1927, a Parigi, scrisse una frase enigmatica:
“Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura.”
Questa “legge tremenda” univa tre elementi percettivi:
Il verde: colore centrale dello spettro visibile, associato al chakra del cuore, ponte tra materia e spirito.
La quinta musicale: intervallo armonico (es. Do–Sol) che genera consonanza perfetta, come se l’essere umano fosse uno strumento da accordare.
Il calore: effetto fisico che nasce dalla vibrazione spirituale, segnale che il corpo è pronto a ricevere lo spirito.
Rol intuì che questi tre canali—vista, udito, tatto—potevano essere “accordati” per aprire una porta tra i mondi. Ma questa scoperta lo turbò profondamente. Capì che l’uomo, se perfettamente sintonizzato, può modificare la realtà. E questo potere, se mal gestito, può distruggere quanto costruisce.
Scienza e mistero
Nonostante incontri con scienziati come Einstein e Fermi (mai documentati), Rol rifiutò di sottoporsi a test scientifici. Disse:
“Meglio rimanere ignorato da una Scienza ufficiale che non è in grado, per ora, di comprendermi.”
Questa posizione lo rese bersaglio di critiche, ma anche di profonda ammirazione. I suoi esperimenti con le carte, le diagnosi intuitive e le materializzazioni avvenivano in ambienti intimi, con pochi testimoni, spesso coinvolti attivamente.
Eredità spirituale
Rol non fondò scuole né scrisse trattati. Disse che il suo compito era “dimostrare che l’uomo è immortale”. La sua eredità vive nei racconti dei testimoni, nei suoi dipinti, e in una domanda che ancora ci interroga:
E se la realtà fosse solo una delle infinite possibilità?
Riflessioni per il lettore
Rol ci lascia una domanda aperta:
Siamo davvero solo corpo e mente, o anche vibrazione, frequenza, possibilità?
Nel verde, nella musica, nel calore del cuore, forse c’è una chiave. Non per fare miracoli, ma per vivere con più consapevolezza. Per sentire che ogni gesto, ogni pensiero, ogni nota… vibra.
E tu, lettore, hai mai percepito un’armonia invisibile tra ciò che vedi, senti e provi?
Hai mai avuto la sensazione che la realtà si piegasse, anche solo per un istante, al tuo stato interiore?
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Gustavo Rol |