giovedì 18 settembre 2025

Mario Rapisardi – Il Vate Etneo tra poesia, ribellione e pensiero libero

Mario Rapisardi (1844–1912), nato e morto a Catania, è stato uno dei poeti più audaci e anticonformisti dell’Italia post-unitaria. Autore prolifico, traduttore raffinato e pensatore ribelle, si definiva “estraneo a qualunque scuola, sdegnoso di sistemi e di pregiudizi”. La sua vita e la sua opera incarnano il conflitto tra idealismo e razionalismo, tra spiritualità e scienza, tra arte e impegno civile.

✍️ Un poeta fuori dagli schemi

Rapisardi rifiutò cariche politiche, onorificenze e sodalizi accademici. Preferì vivere da intellettuale indipendente, fedele solo alla propria coscienza. La sua poesia è intrisa di tensione morale, critica sociale e slanci filosofici. Esordì giovanissimo con l’Ode a Sant’Agata (1859), in cui invocava la libertà della patria sotto il regime borbonico.

📚 Le opere principali

  • La Palingenesi (1868): un poema che auspica il rinnovamento spirituale dell’umanità, con forti accenti anticlericali. Victor Hugo lo definì “un precursore”.

  • Lucifero (1877): il suo capolavoro razionalista, in cui esalta la ribellione contro il dogma e celebra la luce della ragione. L’opera fu talmente controversa che l’arcivescovo di Catania ne ordinò la distruzione.

  • Giobbe (1884): un poema lirico e doloroso, dove il poeta riflette sul male e sulla sofferenza umana, con toni leopardiani.

  • Atlantide (1894): satira pungente contro i letterati del tempo, con riferimenti a Darwin, Marx e Newton.

🧠 Pensiero e stile

Rapisardi fu influenzato da Leopardi, Alfieri, Foscolo, ma anche da Darwin e dal positivismo. La sua poesia mescola lirismo e polemica, spiritualità e scienza, con uno stile libero e potente. Tradusse Lucrezio, Catullo, Orazio e Shelley, dimostrando una profonda padronanza del latino e dell’inglese.

💔 Vita privata e controversie

La sua vita fu segnata da passioni e conflitti: un matrimonio infelice, una relazione con la contessa Lara, e una lunga polemica con Giovanni Verga e Giosuè Carducci. Fu accusato di essere “irreligioso” e “massone”, e la sua salma rimase insepolta per quasi dieci anni a causa del veto ecclesiastico.

🕊️ Eredità

Rapisardi è stato a lungo dimenticato, oscurato dal fascismo e dalla critica idealista. Ma oggi la sua voce torna a risuonare: quella di un poeta che ha sfidato il potere, difeso la libertà e cantato l’uomo nella sua grandezza e nel suo dolore.

“Amate la verità più della gloria, più della pace, più della vita. Fate di essa la vostra spada e il vostro scudo.” – Mario Rapisardi


 

George Bernard Shaw – Il drammaturgo che sfidò il pensiero comune

 George Bernard Shaw (1856–1950) è stato uno degli intellettuali più influenti del Novecento. Nato a Dublino, in Irlanda, da una famiglia protestante in difficoltà economiche, Shaw si trasferì a Londra in giovane età, dove iniziò la sua carriera come critico musicale e letterario.

La sua adesione alla Fabian Society, un movimento socialista riformista, influenzò profondamente la sua visione del mondo e la sua produzione teatrale. Shaw non concepiva il teatro come semplice intrattenimento: per lui doveva essere “una fucina di pensieri, una guida della coscienza, un commento della condotta sociale”.

Tra le sue opere più celebri:

  • La professione della signora Warren (1894), che affronta il tema della prostituzione e dell’ipocrisia borghese.

  • Uomo e superuomo (1903), una riflessione filosofica sull’evoluzione umana.

  • Pigmalione (1914), da cui è tratto il celebre musical My Fair Lady, incentrato su linguaggio, classe sociale ed emancipazione femminile.

  • Santa Giovanna (1923), il suo capolavoro, dedicato alla figura di Giovanna d’Arco.

Nel 1925 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura “per la sua opera carica di idealismo ed umanità”. Nel 1939 vinse anche l’Oscar per la sceneggiatura di Pigmalione, diventando l’unico autore ad aver ricevuto entrambi i riconoscimenti.

Shaw fu un pensatore provocatorio, vegetariano convinto, antivivisezionista e critico della religione organizzata. La sua ironia tagliente e il suo impegno sociale lo rendono ancora oggi attuale e stimolante.

🎬 Estratto da Pigmalione (1914)

Higgins: “You see this creature with her kerbstone English: the English that will keep her in the gutter to the end of her days. Well, sir, in three months I could pass that girl off as a duchess at an ambassador’s garden party.”

Pickering: “I’ll bet you all the expenses of the experiment you can’t do it. And I’ll pay for the lessons.”

traduzione 

(Higgins: «Vede questa creatura con il suo inglese da marciapiede: un inglese che la terrà nella miseria per tutta la vita. Bene, signore, in tre mesi potrei far passare questa ragazza per una duchessa a una festa in giardino di un ambasciatore.»

Pickering: «Scommetto tutte le spese dell’esperimento che non ci riuscirà. E pagherò io le lezioni.») 

Questo scambio tra il professor Higgins e il colonnello Pickering dà il via alla trasformazione della giovane Eliza Doolittle, una fioraia dal linguaggio rozzo, in una signora raffinata. Ma Shaw non si limita a raccontare una metamorfosi esteriore: Pigmalione è una critica pungente alle barriere sociali, al potere del linguaggio e all’identità personale.

Autochrome of George Bernard Shaw in 1907 (Alvin Langdon Coburn),





Ada Negri, voce del popolo e dell’anima

 


🌹 Poesia: Senza nome (da Fatalità, 1892)

«Io non ho nome. – Io son la rozza figlia
Dell’umida stamberga;
Plebe triste e dannata è mia famiglia,
Ma un’indomita fiamma in me s’alberga.»

Questi versi aprono la raccolta Fatalità, e incarnano la voce potente e ribelle di Ada Negri, poetessa del popolo e della dignità femminile.


🖋️ Nota critica

Ada Negri è stata una delle voci più originali della poesia italiana tra Otto e Novecento. Nata in una famiglia umile, la sua scrittura è intrisa di tensione sociale, introspezione e passione civile. Fatalità (1892) la consacrò come “la poetessa del Quarto Stato”, per la sua capacità di dare voce agli ultimi, alle donne, agli emarginati.

Nel tempo, la sua poetica si è evoluta: da una lirica sociale e combattiva a una più intimista e spirituale, come in Maternità (1904) e Dal Profondo (1910). La sua adesione al regime fascista negli anni ’30 ha suscitato controversie, ma non offusca la forza letteraria delle sue opere. La sua candidatura al Nobel e l’ingresso nella Reale Accademia d’Italia testimoniano il riconoscimento ufficiale del suo valore.


✍️ Ada Negri, voce del popolo e dell’anima

Ada Negri non è solo una poetessa: è un simbolo. Nata a Lodi nel 1870, cresciuta tra sacrifici e sogni, ha trasformato la sua esperienza personale in arte universale. Con Fatalità, ha scosso l’Italia letteraria, portando in versi la condizione operaia, la lotta femminile, la dignità della povertà.

Ma Ada non si è fermata alla denuncia sociale. Nei suoi scritti successivi, ha scavato nell’animo umano, esplorando la maternità, l’amore, la solitudine. Le solitarie (1917) e Stella mattutina (1921) sono testimonianze di una sensibilità profonda e moderna.

La sua vita è stata segnata da successi e contraddizioni: premi, riconoscimenti, ma anche critiche e isolamento. Eppure, la sua voce continua a risuonare. Nei versi, nella prosa, persino nelle trasposizioni musicali che ne hanno esaltato la lirica.

Ada Negri è una figura da riscoprire: non solo per la sua poesia, ma per il coraggio di essere donna, maestra, artista in un mondo che spesso non era pronto ad ascoltarla.

Di Unione femminile nazionale, Archivio Famiglia Majno, Milano,



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Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»

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