PAUL VERLAINE - Il clown
a Laurent Tailhade.
Bobèche, addio! buonasera, Pagliaccio! indietro, Gille!
Largo, buffoni invecchiati, al perfetto burlone,
largo! serissimo, discreto e molto altèro,
ecco che viene il maestro di tutti, l'agile clown.
Più svelto di Arlecchino e più prode di Achille,
è proprio lui, nella sua bianca corazza di raso;
vuoti e chiari come specchi senza stagno,
i suoi occhi non vivono nella maschera d'argilla.
Brillano azzurri tra il belletto e gli unguenti,
mentre la testa e il busto, eleganti,
si dondolano sull'arco paradossale delle gambe.
Poi sorride. Intorno la folla sciocca e laida,
la canaglia fetida e
santa
dei Giambi,
acclama l'istrione sinistro che la odia.
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