Il suo cognome rivela le origini tedesche della famiglia paterna, benché sia nato nella Svizzera francese. Fu un artista dell'Art Nouveau. Dopo il liceo, si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell'Accademia di Losanna, ma presto dovette lavorare presso un parente a Mulhausen in una fabbrica di tessuti di lino, dove il suo talento fu impiegato per i disegni decorativi dei tessuti.Nel 1881 si trasferì a Parigi, quando Montmartre stava raggiungendo il suo apice letterario e artistico. La sua prima affiche fu "Trouville sur Mer" del 1885. Nel 1891, dipinse "Le rêve" e scoprì la litografia. I suoi quadri del 1894, anno della sua prima mostra a La Bodinière, riflettevano la sua critica verso la miseria e la violenza ("Le petit sou").Sul boulevard Rochechouart, Rodolphe Salis aprì il primo caffè artistico e, anni dopo, "Le Chat Noir" in rue Victor Masci. Salis, autoproclamatosi "gentilhomme cabaretier" per la presunta discendenza da una nobile famiglia svizzera, offrì ai suoi artisti e poeti una vetrina per le loro opere. Tra questi c'era Steinlen, che a "Le Chat Noir" incontrò anche Toulouse-Lautrec. Salis, tuttavia, pensava principalmente ai propri interessi, compensando poco cantanti e pittori, che dovevano anche pagare per la birra consumata, nonostante avessero arricchito il locale con disegni e quadri. Tra le opere di Steinlen possedute da Salis vi era un dipinto decorativo di un concerto di gatti sui tetti di Montmartre; anche l'insegna "Le Chat Noir" (1896) del cabaret era opera sua. Nel 1900, grazie alla sua amicizia con Émile Zola, autore de "L'Assommoir", Steinlen realizzò un dipinto intitolato come il romanzo. Successivamente, Steinlen iniziò a rappresentare temi della vita popolare nelle sue illustrazioni per i canti di Bruant: lav
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Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di Antoine de Saint-Exupéry
la dedica
Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»