martedì 20 maggio 2025

Oltre l'illusione

Cammina. Non voltarti. Il passato non trattiene nessuno, solo chi sceglie di restare.

Il mondo non aspetta, e il tempo non fa sconti. Ogni esitazione è un passo perso.

La paura? Solo un'eco lontana. La certezza? Un inganno raffinato. Ciò che conta è avanzare.

Non c'è destino, non c'è promessa. Solo la volontà di chi sceglie di esserci.



venerdì 16 maggio 2025

Franco Bolchi: l’autore colto della televisione italiana

 Franco Bolchi (Milano, 1937 – Roma, 2020) è stato un regista italiano raffinato e innovativo, attivo soprattutto in televisione e a teatro. La sua carriera è strettamente legata alla RAI, dove ha portato un linguaggio visivo elegante e letterario, distinguendosi per l’adattamento di grandi opere della narrativa italiana e internazionale.

Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, Bolchi esordì giovanissimo e si fece presto notare per la sua intelligenza registica. La sua fama si consolidò negli anni Sessanta con "I miserabili" (1964), sceneggiato televisivo tratto dal romanzo di Victor Hugo, dove dimostrò la capacità di coniugare profondità psicologica, attenzione filologica e potenza drammatica. Fu uno dei pionieri della "televisione colta", quella che portava la letteratura, il teatro e il pensiero nel piccolo schermo con dignità artistica.

Tra le sue regie più celebri, spicca "Il mulino del Po" (1963), tratto dal romanzo di Riccardo Bacchelli, e "I promessi sposi" (1967), con Paola Pitagora e Nino Castelnuovo, una delle versioni più amate e seguite dal pubblico italiano. I suoi adattamenti erano ricchi di atmosfere, curati nei dettagli scenografici e visivamente potenti, pur nella sobrietà imposta dai mezzi televisivi dell’epoca.

Negli anni successivi, Bolchi ha continuato a lavorare su testi di Italo Svevo, Gabriele D’Annunzio, Pirandello, Verga, e molti altri, firmando una lunga serie di trasposizioni letterarie che oggi rappresentano una parte importante della memoria culturale della TV italiana. Ha inoltre diretto per il teatro e collaborato con attori di primo piano, tra cui Tino Buazzelli, Giulia Lazzarini, e Giorgio Albertazzi.

Franco Bolchi è stato un regista silenzioso, lontano dalle mode, ma profondamente rispettato per la sua serietà intellettuale, la sua cura per la parola scritta e detta, e la sua capacità di dare corpo e voce al patrimonio letterario italiano. In un’epoca in cui la televisione si stava ancora formando come mezzo narrativo, Bolchi contribuì a darle dignità artistica e contenuto culturale.













Sandro Bolchi

Oscar Wilde: il genio ribelle dell'estetismo

 Oscar Wilde (1854–1900) è stato uno dei più brillanti, controversi e affascinanti autori dell’Ottocento. Scrittore, poeta, drammaturgo e maestro di aforismi, Wilde ha saputo sfidare le convenzioni del suo tempo con intelligenza, ironia e uno stile unico. Nato a Dublino, si formò a Oxford, dove abbracciò l’estetismo, movimento che esaltava l’arte e la bellezza come valori supremi, al di sopra della morale e dell’utilità.

La sua opera più celebre, Il ritratto di Dorian Gray (1890), è un romanzo gotico e filosofico che esplora il culto della giovinezza, la corruzione dell’anima e il prezzo della vanità. Ma è soprattutto con le sue commedie teatrali — L'importanza di chiamarsi Ernesto, Un marito ideale, Il ventaglio di Lady Windermere — che Wilde conquistò il pubblico vittoriano, mescolando eleganza stilistica e feroce critica sociale.

Dotato di spirito tagliente e di una lingua affilata, Oscar Wilde fece della conversazione un’arte e della provocazione un’arma. Ma fu proprio la sua sfida alle ipocrisie dell’epoca — in particolare la sua omosessualità vissuta apertamente — a condurlo al processo che lo avrebbe rovinato. Condannato per "grave indecenza", fu imprigionato due anni ai lavori forzati. Dopo la scarcerazione visse in esilio e in povertà, morendo a Parigi nel 1900.

Oggi, Wilde è celebrato come un’icona della libertà individuale, della bellezza come forma di resistenza e della letteratura come strumento di verità. I suoi aforismi restano immortali, come questo, che sintetizza il suo pensiero: “Si può resistere a tutto, tranne che alla tentazione.”



Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina, protagonista de La strada nei panni di Gelsomina

Federico Fellini con la moglie Giulietta Masina, protagonista de La strada nei panni di Gelsomina
Il film, ricco di poesia, racconta il tenero ma anche turbolento rapporto fra Gelsomina, interpretata da Giulietta Masina, e Zampanò, interpretato da Anthony Quinn, due strampalati artisti di strada che percorrono l'Italia dell'immediato dopoguerra.

Paola Ojetti

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è soprattutto ricordata per la sua attività di traduttrice, iniziata sin da giovanissima con versioni dal francese e dall'inglese di dialoghi di film. Negli anni '30,

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Di ignoto - Radiocorriere ,p.d.

Il piccolo principe (Le Petit Prince) è un racconto di Antoine de Saint-Exupéry

la dedica

A Leone Werth.

Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il migliore amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini. E ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stata. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.)
Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
quando era un bambino»

Fernando Botero

Fernando Botero
Di Roel Wijnants - Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia

Gato_(Fernando Botero)

Gato (Fernando Botero). CamilleHardy.