La notte di Natale, IN un piccolo paese dove le luci tremavano come stelle timide e il silenzio aveva il profumo del pane caldo.
In quel paese viveva Elia, un uomo che non credeva più nella magia. Da bambino l’aveva cercata ovunque, ma crescendo l’aveva persa per strada, come si perdono le monete nelle tasche rotte. Elia lavorava sempre, parlava poco e, la sera di Natale, chiudeva le finestre per non sentire i canti.
Quella notte, però, accadde qualcosa.
Un vento leggero bussò alla sua porta. Non era un vento qualunque: sapeva di neve, di legno antico e di promesse dimenticate. Quando Elia aprì, trovò un vecchio giostraio con un mantello consunto e una collana che brillava appena.
«La giostra è pronta» disse il vecchio.
«Io non salgo più» rispose Elia.
«Nessuno sale perché crede. Si sale perché ha dimenticato» sorrise il giostraio.
Fu così che Elia si ritrovò al centro della piazza, davanti a una giostra che non girava nello spazio, ma nel tempo. Ogni cavallo era un ricordo, ogni luce un desiderio messo da parte. Quando la giostra iniziò a muoversi, Elia vide sé stesso bambino, vide le mani che aiutavano, gli abbracci senza paura, i sogni non ancora traditi.
Scese con gli occhi pieni di lacrime e il cuore più leggero.
Il giostraio non c’era più. Al suo posto, solo una scritta incisa nel legno:
“La magia non scompare. Aspetta.”
Il mattino di Natale, Elia aprì le finestre. Ascoltò i canti. Preparò una tavola anche per chi non aveva nessuno. E capì che il vero miracolo non era la giostra, ma il coraggio di tornare a credere ai sogni..
Da allora, ogni Natale, nel piccolo paese qualcuno giura di vedere una giostra accendersi per un attimo.
E chi la vede, non dimentica più.
✨ E così vissero tutti un po’ più umani, che è la forma più segreta della felicità.

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