«Vivere significa sempre lanciarsi in avanti, verso qualcosa di superiore, verso la perfezione, lanciarsi e cercare di arrivarci.» (Il dottor Živago)
Boris Pasternak è stato uno dei grandi poeti e romanzieri del Novecento, capace di trasformare la sua esistenza travagliata in un canto universale sulla dignità umana. Le sue parole continuano a parlarci di libertà interiore, di caduta e rinascita, di resistenza contro l’omologazione.
Alcune citazioni memorabili
«Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore.» (Il dottor Živago)
«L’uomo nasce per vivere, non per prepararsi a vivere.» (Il salvacondotto, 1931)
«Bisogna essere di un’irrimediabile nullità per sostenere un solo ruolo nella vita.» (Il dottor Živago)
«Oh come si desidera a volte poter scappare dall’insulsa monotonia dell’umana eloquenza, per cercare rifugio nella natura, nel sonno profondo, nella musica vera o nell’umana comprensione zittita dall’emozione!» (Il dottor Živago)
La storia di Boris Pasternak
Origini: Nato a Mosca nel 1890, in una famiglia di artisti (padre pittore, madre pianista), crebbe immerso nell’arte e nella cultura.
Formazione: Studiò musica e filosofia, ma scelse la letteratura come sua vera vocazione.
Poesia e narrativa: Esordì con raccolte poetiche vicine al futurismo, ma il suo stile rimase sempre personale, lirico e visionario.
Il capolavoro: Il dottor Živago (1957) racconta la Russia rivoluzionaria attraverso la vita di Jurij Živago, medico e poeta. È un romanzo di amore, dolore e ricerca di verità.
Il Nobel e la persecuzione: Nel 1958 vinse il Premio Nobel per la Letteratura, ma fu costretto a rifiutarlo dalle autorità sovietiche. Il romanzo fu bandito in patria e pubblicato solo all’estero.
Gli ultimi anni: Morì nel 1960 a Peredelkino, vicino Mosca. Solo nel 1988 Il dottor Živago fu pubblicato ufficialmente in Russia, restituendo al suo autore il posto che gli spettava nella cultura nazionale.
Conclusione
Pasternak ci insegna che la perfezione non è mai un punto d’arrivo, ma un movimento continuo verso l’autenticità. La sua voce rimane un invito a vivere con coraggio, a cadere e rialzarsi, a cercare la verità anche quando costa isolamento e dolore.
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| Boris Pasternak nel 1959 |

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