🌅 Sogno d’estate
Sognai, placide cose de’ miei novelli anni sognai. Non più libri: la stanza dal sole di luglio affocata, rintronata da i carri rotolanti su ‘l ciottolato de la città, slargossi: sorgeanmi intorno i miei colli, cari selvaggi colli che il giovane april rifioría.
✨ Spiegazione e atmosfera
In questi versi, Carducci si lascia trasportare da un sogno che lo riporta ai luoghi dell’infanzia: i colli toscani, la madre, il fratello, la natura in festa. Anche se il titolo parla d’estate, il tono è quello di una fine estate malinconica, dove il calore del sole si mescola al senso del tempo che passa. La stanza “affocata” si apre magicamente sui paesaggi della memoria, e tutto si trasforma in un quadro idilliaco, ma velato di tristezza.
La poesia è un inno alla memoria come rinascita: attraverso il sogno, Carducci ritrova le persone care che non ci sono più, e le fa rivivere in un momento sospeso tra realtà e visione. È una delle sue liriche più intime e toccanti.